RIFLESSIONE SULLA FAMIGLIA
Famiglia tu sei l’anima del Mondo. L’importanza della Commissione Famiglia e di una Pastorale Famigliare
“La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Spero che ognuno si senta chiamato a prendersi cura con amore della vita delle famiglie, perché esse non sono un problema, sono principalmente un’opportunità”
Amoris Laetitia – Papa Francesco
“Famiglia tu sei l’anima del mondo” … desidero partire dal ritornello di una canzone che cantiamo nelle nostre Chiese.
Cosa significa essere “anima del mondo”? Cosa significa essere famiglia? Quale famiglia oggi? Fino a poco tempo fa, era chiaro cosa si intendesse per “Famiglia” … ma oggi non è più così! Il concetto di famiglia è diventato, come le relazioni, liquido, relativo, soggettivo e quindi fragile. Ecco perché penso che sia importante soffermarci sul significato di “famiglia”.
Sul significato di questo termine ci sono sostanzialmente due linee di pensiero, che racchiudono quasi tutte le varianti; credo che presto il concetto di “legame famigliare” e quindi di “ciò che è famiglia” sarà allargato anche agli animali domestici o di compagnia. Da un lato la Famiglia quale “risultato storico culturale” ovvero come “uno dei numerosi prodotti sociali che si vengono a determinare per processi storici”, e dall’altra la Famiglia come “istituzione naturale”, ovvero come “una società naturale, che evidenzia una sua propria struttura giuridica”, e che la sottrae quindi alle possibili manipolazioni culturali.
La prima linea di pensiero è quella tipicamente sociologica e marxista. Alexandra Kollontaj scrive:
“La forma di matrimonio e di famiglia è determinata dal sistema economico di una data epoca, ed essa cambia come cambia la base economica della società. La famiglia come il governo, la religione, la scienza, la morale, la legge e i costumi, è parte della sovrastruttura che deriva dal sistema economico della società” (1)
In quest’ottica, la famiglia e il Matrimonio, ovvero l’atto giuridico che la disciplina, sono visti come espressione di una specifica volontà politica, e quindi mutevole nel tempo storico.
A questa visione si oppone l’altra linea di pensiero, cioè quella che la famiglia è una società naturale, e il matrimonio è l’atto giuridico (la legge naturale) che la regola.
Ma COSA SI INTENDE CON IL TERMINE “LEGGE NATURALE”? Anche se la relazione sponsale uomo-donna è generalmente accettata come “legge naturale”, questa non viene comunque recepita come legge universale.
Nel mondo greco, Aristotele aveva già riconosciuto che “la comunità che si costituisce per la vita secondo natura è la famiglia”. Ma è la tradizione cristiana che, recuperando e tramandando quella classica, ha espresso l’idea che la famiglia sia una società naturale, in quanto tesa alla connaturale relazione uomo-donna nella sua differenza sessuale e aperta quindi alla procreazione.
Questa connaturalità, come la stessa dignità tra uomo e donna, è attestata dalla Scrittura, ma anche dal Talmud ebraico:
“State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale … Un po’ più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere Amata” (2)
La “Famiglia” per il cristiano
La famiglia, costituita nel matrimonio, è una “realtà umana” così preziosa agli occhi e al cuore di Dio, che il Signore Gesù l’ha elevata a sacramento. Dio Trinità, in Gesù, si è incarnato in una famiglia, ha vissuto in famiglia ed è stato con le famiglie. Nei racconti evangelici infatti vediamo che Gesù è presente alle Nozze di Cana; Gesù è presente nelle relazioni con la famiglia di Pietro e di Lazzaro; Gesù è presente nell’ascoltare il pianto dei genitori come per Giairo e la vedova di Nain.
Questa è la intima relazione tra Gesù Cristo e la Famiglia! Questo è il profumo del Natale!
La famiglia che si costituisce nel matrimonio, per il cristiano è una vera e propria risposta vocazionale, in cui le ricadute abbracciano ambiti di primaria importanza, quali il suo ruolo sociale, formativo ed ecclesiale. Per questo è importante coltivare, condividere e prendersi cura di questa vocazione. Ad esempio la famiglia ha ricadute a livello Sociale, quale luogo primario dell’umanizzazione della persona e della società; a livello formativo della persona umana, quale ambito in cui si educano le nuove generazioni, preparandole a stabilire sane relazioni interpersonali che incarnino sani valori morali e umani; a livello Ecclesiale, in cui gli sposi sperimentano e imparano la cura reciproca, il servizio e il perdono vicendevole.
Tabù da sfatare e pregiudizi: Il Cristiano non si pone a giudizio morale sugli altri, ma piuttosto riflette sul senso del sapere; ovvero su come si declinano nell’oggi la relazione umana, la generazione, la compartecipazione responsabile e di servizio nella polis, nell’economia, nell’ecologia.
La visione del Cristiano non ha quindi una posizione pregiudiziale sul mondo, ma piuttosto vuole essere una opportunità.
Per ultimo, ma non meno importante, la visione Cristiana della famiglia non è il proclamare dogmi teologici e regole morali, staccate dalla concretezza della vita, ma è piuttosto il cammino di conversione personale e di coppia verso la vita buona del Vangelo, incarnata nel quotidiano.
Prendersi cura delle nostre e altrui povertà spirituali, umane e psichiche; essere a servizio nell’accoglienza di famiglie e di coppie che desiderano condividere questo viaggio fantastico della vita a due; essere costruttori di ponti tra la comunità cristiana e chi si riaffaccia dopo tanto tempo, magari ferito … sono gesti di carità per noi stessi e per gli altri.
Cara sorella e caro fratello, se ti senti chiamato a prenderti cura con amore della vita delle famiglie,
la nostra comunità, il nostro decanato, la nostra diocesi, hanno bisogno di te.
Il vostro diacono
d. Alberto Meneghello